La stanza di re Ruggero, che si trova all'interno della Torre Pisana, l'ala più antica del palazzo, è caratterizzata come la Cappella Palatina, da una decorazione a mosaico risalente al XII secolo.
Le decorazioni dei mosaici però in questo caso rappresentano scene di carattere aulico e venatorio con grande dedizione nell'esecuzione degli animali tra cui, oltre i mitologici centauri, appaiono leopardi, pavoni, cervi, cigni sullo sfondo di una vegetazione di alberi e palme. Le rappresentazioni dai canoni sontuosi ma con accenti di rigidità, delineano la chiarissima matrice greco-bizantina dell'opera. La volta della sala risale invece al periodo successivo di Federico II, come testimoniato dalla rappresentazione dell'aquila sveva. Vi si accede dalla sala dei venti. La raffinata decorazione con animali e vegetali rivela l'influenza pittorica dell'Oriente persiano.
Sempre nella torre Pisana vi sono la sala cinese e la sala pompeiana, della prima metà dell'Ottocento, decorate con pitture di Giuseppe Patania e Giovanni Patricolo, che furono gli appartamenti privati della regina Marina Carolina di Borbone che in quegli anni soggiornò a Palermo. E soprattutto vi è la grande stanza di Federico, un tempo sala del trono o delle udienze, oggi sede dello studio del presidente dell'Assemblea.
La facciata orientale della Torre Pisana è il risultato di un importante intervento di restauro di ripristino neogotico dell'architetto Nicolò Puglia nel 1835[8]. Lo stesso Puglia fu l'autore del progetto di decorazione neogotica dei prospetti occidentali intorno al 1842.
Sulla sommità della Torre pisana vi è l'osservatorio astronomico.
fonte wiki
Le decorazioni dei mosaici però in questo caso rappresentano scene di carattere aulico e venatorio con grande dedizione nell'esecuzione degli animali tra cui, oltre i mitologici centauri, appaiono leopardi, pavoni, cervi, cigni sullo sfondo di una vegetazione di alberi e palme. Le rappresentazioni dai canoni sontuosi ma con accenti di rigidità, delineano la chiarissima matrice greco-bizantina dell'opera. La volta della sala risale invece al periodo successivo di Federico II, come testimoniato dalla rappresentazione dell'aquila sveva. Vi si accede dalla sala dei venti. La raffinata decorazione con animali e vegetali rivela l'influenza pittorica dell'Oriente persiano.
Sempre nella torre Pisana vi sono la sala cinese e la sala pompeiana, della prima metà dell'Ottocento, decorate con pitture di Giuseppe Patania e Giovanni Patricolo, che furono gli appartamenti privati della regina Marina Carolina di Borbone che in quegli anni soggiornò a Palermo. E soprattutto vi è la grande stanza di Federico, un tempo sala del trono o delle udienze, oggi sede dello studio del presidente dell'Assemblea.
La facciata orientale della Torre Pisana è il risultato di un importante intervento di restauro di ripristino neogotico dell'architetto Nicolò Puglia nel 1835[8]. Lo stesso Puglia fu l'autore del progetto di decorazione neogotica dei prospetti occidentali intorno al 1842.
Sulla sommità della Torre pisana vi è l'osservatorio astronomico.
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