La miniera di Baccarato si raggiunge percorrendo la SP 16 in direzione Mirabella Imbaccari e seguendo le indicazioni per Borgo Baccarato situato qualche chilometro più avanti rispetto al sito minerario.
Dismessa da diversi anni, la miniera si estendeva originariamente su una superficie complessiva di 250 ettari e l'avvio delle fasi di estrazioni sembra risalire addirittura al 1859. La memoria dell'attività estrattiva è oggi identificabile in alcuni manufatti, alcuni dei quali con certe valenze storico-architettonico.
In particolare vanno segnalati alcuni pozzi di aerazione in pietra mista a mattoni che assumono quasi una sembianza di torri di avvistamento. Meno interessante la configurazione del castelletto di estrazione, la cui articolazione spaziale e la configurazione dei materiali denotano le sue origini piuttosto recenti.
Più difficile la individuazione dalla strada, esterna al sito, dei calcaroni per la molitura dello zolfo principalmente per come risultano incastonati al terreno.
Dei quattro forni Gill realizzati tra il 1951 ed il 1960 non è rimasta alcuna traccia, anche a seguito dei lavori conseguenti alle mutate destinazioni del fondo, utilizzato oggi come cava per l'estrazione di rosticcio per fini edili.
Fonte GAL Rocca di Cerere
Dismessa da diversi anni, la miniera si estendeva originariamente su una superficie complessiva di 250 ettari e l'avvio delle fasi di estrazioni sembra risalire addirittura al 1859. La memoria dell'attività estrattiva è oggi identificabile in alcuni manufatti, alcuni dei quali con certe valenze storico-architettonico.
In particolare vanno segnalati alcuni pozzi di aerazione in pietra mista a mattoni che assumono quasi una sembianza di torri di avvistamento. Meno interessante la configurazione del castelletto di estrazione, la cui articolazione spaziale e la configurazione dei materiali denotano le sue origini piuttosto recenti.
Più difficile la individuazione dalla strada, esterna al sito, dei calcaroni per la molitura dello zolfo principalmente per come risultano incastonati al terreno.
Dei quattro forni Gill realizzati tra il 1951 ed il 1960 non è rimasta alcuna traccia, anche a seguito dei lavori conseguenti alle mutate destinazioni del fondo, utilizzato oggi come cava per l'estrazione di rosticcio per fini edili.
Fonte GAL Rocca di Cerere