Sulla SS 117/b da Piazza Armerina per Mirabella Imbaccari, al chilometro 63 al bivio Gigliotto, si trovano i ruderi di un casale fortificato.
Le prime notizie storiche risalgono all'epoca sveva e riguardano la concessione fatta da Federico II a Scaloro degli Uberti conte di Assoro.
La rocca fu rasa al suolo verso il 1400 da Federico III d'Aragona per punire il tenutario Giovanni degli Uberti.
Oggi possiamo vedere i ruderi di una torre, di magazzini, di residenze e di una chiesa campestre. Alla fine del '600 c'era anche un mulino azionato dalle acque del torrente Gatta.
I manufatti versano in completo disfacimento. E' tuttavia possibile leggere le linee di un'architettura tipica della Sicilia interna, eseguita con conci dagli spigoli squadrati negli stipiti e con pietrame informe all'interno.
Fonte: GAL Rocca di Cerere
foto chiesa del Carmine di Piazza armerina
Le prime notizie storiche risalgono all'epoca sveva e riguardano la concessione fatta da Federico II a Scaloro degli Uberti conte di Assoro.
La rocca fu rasa al suolo verso il 1400 da Federico III d'Aragona per punire il tenutario Giovanni degli Uberti.
Oggi possiamo vedere i ruderi di una torre, di magazzini, di residenze e di una chiesa campestre. Alla fine del '600 c'era anche un mulino azionato dalle acque del torrente Gatta.
I manufatti versano in completo disfacimento. E' tuttavia possibile leggere le linee di un'architettura tipica della Sicilia interna, eseguita con conci dagli spigoli squadrati negli stipiti e con pietrame informe all'interno.
Fonte: GAL Rocca di Cerere
foto chiesa del Carmine di Piazza armerina