Posto nella parte più alta dell'antica città greca, il tempio venne costruito, intorno alla metà del V secolo a.C. Esso è dedicato alla dea Era Lacinia (Giunone) moglie di Zeus.
Il tempio è esastilo (sei colonne in larghezza) e periptero (tredici in lunghezza).
Presso questo tempio gli antichi Greci solevano celebrare i matrimoni alla conclusione di un particolare rito che vedeva protagonista un'agnella. Infatti, prima che il matrimonio venisse celebrato, gli sposi portavano in offerta un'agnella alla dea. L'agnella veniva bagnata con acqua fredda: se tremava, il matrimonio non sarebbe stato felice e quindi
non sarebbe stato celebrato.
Col trascorrere degli anni, gli sposi si recavano, in segno di riconoscenza, al tempio anche per donare la cintura della sposa che a causa della gravidanza, diventava troppo stretta.
Inoltre, nella parte più ad est del tempio, vi è un altare che veniva utilizzato per i sacrifici in onore della dea Era.
Al suo interno vi era una statua raffigurante la dea Giunone alla quale si rivolgevano gli sposi e le donne sposate e tradite, anche per condividere il loro destino.
Il suo pavimento era in origine in marmo bianco ma durante la dominazione romana, i pavimenti vennero sostituiti. Oggi è possibile notare delle arrossature sulle strutture, causate da un incendio.
fonte: sito comunale
Il tempio è esastilo (sei colonne in larghezza) e periptero (tredici in lunghezza).
Presso questo tempio gli antichi Greci solevano celebrare i matrimoni alla conclusione di un particolare rito che vedeva protagonista un'agnella. Infatti, prima che il matrimonio venisse celebrato, gli sposi portavano in offerta un'agnella alla dea. L'agnella veniva bagnata con acqua fredda: se tremava, il matrimonio non sarebbe stato felice e quindi
non sarebbe stato celebrato.
Col trascorrere degli anni, gli sposi si recavano, in segno di riconoscenza, al tempio anche per donare la cintura della sposa che a causa della gravidanza, diventava troppo stretta.
Inoltre, nella parte più ad est del tempio, vi è un altare che veniva utilizzato per i sacrifici in onore della dea Era.
Al suo interno vi era una statua raffigurante la dea Giunone alla quale si rivolgevano gli sposi e le donne sposate e tradite, anche per condividere il loro destino.
Il suo pavimento era in origine in marmo bianco ma durante la dominazione romana, i pavimenti vennero sostituiti. Oggi è possibile notare delle arrossature sulle strutture, causate da un incendio.
fonte: sito comunale