Il Castelluccio, costruito con blocchi di calcare bianco e calcarinite gialla sorge su unacollina di esso in posizione dominante sulla Piana di Gela.
La più antica fonte documentale di questo Monumento è un atto di donazione del 1143 del Conte di Butera, membro della Famiglia Aleramica, nel quale Iedificio viene citato come tel'illinedi confine. Ancora in un alto del l3-i4, de,11,,i Regina Elcoiiora, viene citato il Castellucium.
Alla fine del XIV sec. l'edificio sarebbe stato assegnato da re Martino al Nobile Ruggero Impanella. In epoche successive il Castelluccio sarebbe passato patrimonio degli Aragona di Terranova e poi ai Pignatelli.
Nella sua impostazione originaria il Castelluccio doveva presentarsi come una struttura massiccia e simmetrica con due torri terminali.
L'interno era costituito da un unico ambiente scandito trasversalmente da archi ogivali che sostenevano un soffitto piano costituito da travi in legno, incannucciato di gesso e laterizi.
Nel corso dei secoli il Castelluccio ha subito diversi interventi di ristrutturazione e, sicuramente, venne adibito sede di importanti autorità locali.
Diffuse tracce di bruciato e di crolli, venute alla luce in recenti campagne di scavo, sono evidenti testlnionianze di un violento incendio che ne causò l’abbandono temporaneo. Nel XV sec. vi fu il tentativo di trasformarlo in palazzo con la sopraelevazione dei muri perimetrali (impostati sopra la merlatura originale), ma i lavori non vennero mai conclusi, forse a causa di un terremoto, e I’edificio conobbe un lunghissimo periodo di abbandono.
L'11 luglio 1943, durante lo sbarco Alleato della Seconda Guerra Mondiale, il Castelluccio
fu colpito da colpi di artigIieria pesante che ne danneggiarono gravemente la torre est e la parte orientale del prospetto sud.
Gran parte delle attuali conoscenze storiche-architetioniche del Castelluccio sono il frutto delle campagne di scavo e gli interventi di restauro degli anni '80 e ‘90 XX sec. nel corso dei quali è stata rinvenuta una grande quantità di manufatti ceramici, ma anche in ferro, bronzo e vetro. Sono testimonianze del periodo che va dalla fine del XIV sec. alla prima metà del XV sec., con riferimenti anche alla prima e all'ultima fase di vita del Monumento.
Oggi il Castelluccio ricade all’interno del Parco Archeologico e ambientale di Gela e dei Comuni limitrofi la cui Amministrazione ne garantisce la fruizione al pubblico.
Indirizzo : Contrada Cucinella Spataro. SS 117 Bis
Provincia : Caltanissetta Comune : Gela
Fonte: sito regionale dei beni culturali Castelluccio
La più antica fonte documentale di questo Monumento è un atto di donazione del 1143 del Conte di Butera, membro della Famiglia Aleramica, nel quale Iedificio viene citato come tel'illinedi confine. Ancora in un alto del l3-i4, de,11,,i Regina Elcoiiora, viene citato il Castellucium.
Alla fine del XIV sec. l'edificio sarebbe stato assegnato da re Martino al Nobile Ruggero Impanella. In epoche successive il Castelluccio sarebbe passato patrimonio degli Aragona di Terranova e poi ai Pignatelli.
Nella sua impostazione originaria il Castelluccio doveva presentarsi come una struttura massiccia e simmetrica con due torri terminali.
L'interno era costituito da un unico ambiente scandito trasversalmente da archi ogivali che sostenevano un soffitto piano costituito da travi in legno, incannucciato di gesso e laterizi.
Nel corso dei secoli il Castelluccio ha subito diversi interventi di ristrutturazione e, sicuramente, venne adibito sede di importanti autorità locali.
Diffuse tracce di bruciato e di crolli, venute alla luce in recenti campagne di scavo, sono evidenti testlnionianze di un violento incendio che ne causò l’abbandono temporaneo. Nel XV sec. vi fu il tentativo di trasformarlo in palazzo con la sopraelevazione dei muri perimetrali (impostati sopra la merlatura originale), ma i lavori non vennero mai conclusi, forse a causa di un terremoto, e I’edificio conobbe un lunghissimo periodo di abbandono.
L'11 luglio 1943, durante lo sbarco Alleato della Seconda Guerra Mondiale, il Castelluccio
fu colpito da colpi di artigIieria pesante che ne danneggiarono gravemente la torre est e la parte orientale del prospetto sud.
Gran parte delle attuali conoscenze storiche-architetioniche del Castelluccio sono il frutto delle campagne di scavo e gli interventi di restauro degli anni '80 e ‘90 XX sec. nel corso dei quali è stata rinvenuta una grande quantità di manufatti ceramici, ma anche in ferro, bronzo e vetro. Sono testimonianze del periodo che va dalla fine del XIV sec. alla prima metà del XV sec., con riferimenti anche alla prima e all'ultima fase di vita del Monumento.
Oggi il Castelluccio ricade all’interno del Parco Archeologico e ambientale di Gela e dei Comuni limitrofi la cui Amministrazione ne garantisce la fruizione al pubblico.
Indirizzo : Contrada Cucinella Spataro. SS 117 Bis
Provincia : Caltanissetta Comune : Gela
Fonte: sito regionale dei beni culturali Castelluccio