La chiesa di Sant'Antonio Abate nel comune di Aidone in provincia di Enna, a pochi kilometri dalla città dei mosaici PIAZZA ARMERINA, è posta all'ingresso orientale del paese e la tradizione vuole che in origine fosse una piccola moschea, trasformata in chiesa cristiana dai Normanni: alla presunta moschea apparterrebbero il portale a sesto acuto nella parete di mezzogiorno, oggi murato, e le piccole feritoie ai suoi lati.
I contrafforti laterali che racchiudono grandi aperture murate, fanno pensare, ad un edificio con pianta a croce greca, forse ad una piccola chiesa extra-urbana di epoca bizantina, ovvero ad un edificio tardo-romanico con pianta a tre absidi ("a trifoglio"), che costituirebbe un esempio raro per la Sicilia.
Al periodo normanno appartengono invece l'abside posteriore e il portale con arco a sesto acuto, in conci alternati di arenaria e pietra bianca di Comiso. La chiesa ha subìto nei secoli vari rimaneggiamenti; di epoca cinquecentesca o seicentesca è il campanile a due ordini di monofore, sormontato da una cuspide rivestita di elementi sferici policromi di gusto moresco.
Un pavimento musivo, che rappresentava San Giorgio che uccide il drago, e numerosi arredi sono stati nel tempo sottratti da furti, ma si conserva un affresco, del 1581, portato in luce dagli ultimi restauri, che rappresenta la vita e le tentazioni di Sant'Antonio: il quadro centrale rappresentante il Santo, è accompagnato da otto riquadri disposti ai due lati, dove in uno stile "fumettistico" sono rappresentati episodi della sua vita illustrati da didascalie in siciliano.
fonte wikipedia
I contrafforti laterali che racchiudono grandi aperture murate, fanno pensare, ad un edificio con pianta a croce greca, forse ad una piccola chiesa extra-urbana di epoca bizantina, ovvero ad un edificio tardo-romanico con pianta a tre absidi ("a trifoglio"), che costituirebbe un esempio raro per la Sicilia.
Al periodo normanno appartengono invece l'abside posteriore e il portale con arco a sesto acuto, in conci alternati di arenaria e pietra bianca di Comiso. La chiesa ha subìto nei secoli vari rimaneggiamenti; di epoca cinquecentesca o seicentesca è il campanile a due ordini di monofore, sormontato da una cuspide rivestita di elementi sferici policromi di gusto moresco.
Un pavimento musivo, che rappresentava San Giorgio che uccide il drago, e numerosi arredi sono stati nel tempo sottratti da furti, ma si conserva un affresco, del 1581, portato in luce dagli ultimi restauri, che rappresenta la vita e le tentazioni di Sant'Antonio: il quadro centrale rappresentante il Santo, è accompagnato da otto riquadri disposti ai due lati, dove in uno stile "fumettistico" sono rappresentati episodi della sua vita illustrati da didascalie in siciliano.
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