Le rovine di quella che, durante il Medioevo, fu la sinagoga dei giudei di Savoca, si trovano a pochi passi dalla Chiesa di San Michele e dal trecentesco Palazzo della Curia (oggi ex Ufficio di Collocamento), proprio alle pendici dell'altura ove sorge il Castello di Pentefur. Non si conosce l'anno di costruzione di questo edificio, si sa solo (grazie ad antichi documenti che lo individuano con assoluta precisione "nel centro e nel migliore luogo" dell'antico abitato) che esisteva già nel 1408.
Fruivano di questa sinagoga gli ebrei residenti a Savoca e nei borghi e villaggi vicini. Il vetusto manufatto è in pessime condizioni di conservazione, invaso da sterpaglie e terriccio alluvionale, all'interno esiste una profonda cisterna.
Poiché detto edificio di culto sorgeva in un quartiere abitato da cristiani, perdipiù vicino a chiese ed all'edificio dove si curavano l'amministrazione e la giustizia cittadine, nel 1470, venne confiscato su ordine del Viceré di Sicilia; con lo stesso provvedimento si dispose che la sinagoga venisse edificata in altro luogo.
Pochi anni dopo, nel 1492, gli ebrei sono costretti a lasciare la Sicilia. La loro sinagoga divenne una civile abitazione, per secoli; nel XX secolo viene adibita a stalla, poi, dopo il crollo del tetto, è diventata un rudere a cielo aperto.
fonte wiki
Fruivano di questa sinagoga gli ebrei residenti a Savoca e nei borghi e villaggi vicini. Il vetusto manufatto è in pessime condizioni di conservazione, invaso da sterpaglie e terriccio alluvionale, all'interno esiste una profonda cisterna.
Poiché detto edificio di culto sorgeva in un quartiere abitato da cristiani, perdipiù vicino a chiese ed all'edificio dove si curavano l'amministrazione e la giustizia cittadine, nel 1470, venne confiscato su ordine del Viceré di Sicilia; con lo stesso provvedimento si dispose che la sinagoga venisse edificata in altro luogo.
Pochi anni dopo, nel 1492, gli ebrei sono costretti a lasciare la Sicilia. La loro sinagoga divenne una civile abitazione, per secoli; nel XX secolo viene adibita a stalla, poi, dopo il crollo del tetto, è diventata un rudere a cielo aperto.
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