Sorge alla sommità del paese, proteso verso la valle del Dittaino. Sospeso su uno sprone roccioso alto e inaccessibile è ancora oggi contornato da parti di mura. E' accessibile solo da Ovest, da dove si congiunge all'abitato.
Le notizie storiche del castello risalgono all'epoca araba. Era probabilmente un fortilizio bizantino attraverso un vasto declivio senza costruzioni, quando, nel 939, fu espugnato dal generale Chalil che ne fece una sua roccaforte. Le fabbriche del castello furono ingrandite anche dai Normanni. Secondo alcuni fu rafforzato su iniziativa di Federico II.
Oggi solo pochi ruderi ne testimoniano la grandezza. Se ne conservano infatti parti delle mura perimetrali, alcune cisterne e silos e, ancora integra, una delle due torri, quella di Nord-Ovest, che ha la stessa forma cilindrica del Castello Ursino di Catania. Alcune tracce di iscrizioni greche sulle murature potrebbero identificare materiale di recupero.
Esso fu demaniale finché, nel 1299, venne concesso al protonotaro del Regno Scaloro degli Uberti. Nel 1347 la popolazione insorse e uccise il feudatario. Re Martino d'Aragona lo concesse allora ai Valguarnera (da cui il nome) che lo ebbero in feudo fino al XIX secolo. Ebbe fama per avere ospitato la regina Bianca di Castiglia.
Fonte: GAL Rocca di Cerere
Le notizie storiche del castello risalgono all'epoca araba. Era probabilmente un fortilizio bizantino attraverso un vasto declivio senza costruzioni, quando, nel 939, fu espugnato dal generale Chalil che ne fece una sua roccaforte. Le fabbriche del castello furono ingrandite anche dai Normanni. Secondo alcuni fu rafforzato su iniziativa di Federico II.
Oggi solo pochi ruderi ne testimoniano la grandezza. Se ne conservano infatti parti delle mura perimetrali, alcune cisterne e silos e, ancora integra, una delle due torri, quella di Nord-Ovest, che ha la stessa forma cilindrica del Castello Ursino di Catania. Alcune tracce di iscrizioni greche sulle murature potrebbero identificare materiale di recupero.
Esso fu demaniale finché, nel 1299, venne concesso al protonotaro del Regno Scaloro degli Uberti. Nel 1347 la popolazione insorse e uccise il feudatario. Re Martino d'Aragona lo concesse allora ai Valguarnera (da cui il nome) che lo ebbero in feudo fino al XIX secolo. Ebbe fama per avere ospitato la regina Bianca di Castiglia.
Fonte: GAL Rocca di Cerere