Il Museo si trova nei pressi dell'area archeologica di Morganina, non distante dal centro storico della città di Aidone.
La sua collezione è costituita da oggetti provenienti dagli scavi del sito indigeno ellenizzato di Morgantina (la Cittadella e Serra Orlando), intrapresi con sistematicità a partire dagli anni Cinquanta dalla Missione americana dell'Università di Princeton, e successivamente, a partire dal 1980, da una missione proveniente dalla Virginia, con il concorso delle Soprintendenze di Siracusa, Agrigento ed Enna.
Il Museo è ospitato nelle sale di un ex convento dei Padri Cappuccini del XVII secolo (1611-1613), il cui restauro e recupero a destinazione museale si deve all'architetto Franco Minissi. L'allestimento si articola nei luoghi del convento, svolgendosi anche nelle antiche celle e nel chiostro; l'antica chiesa dedicata a San Francesco, inglobata originariamente al convento, è stata adibita ad auditorium.
Gli oggetti esposti appartengono ad un arco di tempo che va dall'età del Bronzo (fine III prima metà del II millennio) all'epoca della Repubblica romana (I sec. a. C.).
I reperti più antichi provengono dal sito della Cittadella, l'altura dove venne fondato ad opera dei Morgeti, un ceppo dei Siculi, il primitivo abitato di Morgantina; in particolare, metalli, oggetti in pietra e ceramica, utensili, fibule, vasi con decorazione "piumata", dipinta a flabelli; al periodo greco arcaico (VII-VI sec. a. C.) risalgono, tra gli altri, le terracotte architettoniche provenienti dagli edifici sacri, corredi funerari da tombe a camera, terracotte figurate ed un certo numero di oggetti d'uso comune.
Dal sito di contrada Serra Orlando, l'altopiano dove verso la metà del V secolo a. C. fu riedificata la città di Morgantina, provengono gli oggetti risalenti al periodo greco classico, all'epoca ellenistica ed all'età repubblicana, tra cui pithoi, contenitori di derrate, monete, vetri, e numerose terracotte votive raffiguranti per lo più divinità.
Fonte GAL Rocca di Cerere
La sua collezione è costituita da oggetti provenienti dagli scavi del sito indigeno ellenizzato di Morgantina (la Cittadella e Serra Orlando), intrapresi con sistematicità a partire dagli anni Cinquanta dalla Missione americana dell'Università di Princeton, e successivamente, a partire dal 1980, da una missione proveniente dalla Virginia, con il concorso delle Soprintendenze di Siracusa, Agrigento ed Enna.
Il Museo è ospitato nelle sale di un ex convento dei Padri Cappuccini del XVII secolo (1611-1613), il cui restauro e recupero a destinazione museale si deve all'architetto Franco Minissi. L'allestimento si articola nei luoghi del convento, svolgendosi anche nelle antiche celle e nel chiostro; l'antica chiesa dedicata a San Francesco, inglobata originariamente al convento, è stata adibita ad auditorium.
Gli oggetti esposti appartengono ad un arco di tempo che va dall'età del Bronzo (fine III prima metà del II millennio) all'epoca della Repubblica romana (I sec. a. C.).
I reperti più antichi provengono dal sito della Cittadella, l'altura dove venne fondato ad opera dei Morgeti, un ceppo dei Siculi, il primitivo abitato di Morgantina; in particolare, metalli, oggetti in pietra e ceramica, utensili, fibule, vasi con decorazione "piumata", dipinta a flabelli; al periodo greco arcaico (VII-VI sec. a. C.) risalgono, tra gli altri, le terracotte architettoniche provenienti dagli edifici sacri, corredi funerari da tombe a camera, terracotte figurate ed un certo numero di oggetti d'uso comune.
Dal sito di contrada Serra Orlando, l'altopiano dove verso la metà del V secolo a. C. fu riedificata la città di Morgantina, provengono gli oggetti risalenti al periodo greco classico, all'epoca ellenistica ed all'età repubblicana, tra cui pithoi, contenitori di derrate, monete, vetri, e numerose terracotte votive raffiguranti per lo più divinità.
Fonte GAL Rocca di Cerere