L'area boscosa del feudo di Ficuzza è ricca di corsi d'acqua torrentizi Gorgo del Drago, Gorgo Lungo,..
La riserva ospita l'80% delle specie animali, tra uccelli e fauna selvatica, dell'intera regione.
La riserva tutela l'area boschiva più vasta della Sicilia occidentale.
La presenza d'acqua durante la primavera e l'inizio dell'estate consente la riproduzione di anfibi ed insetti. Il Gorgo del Drago è distante da Gorgo Lungo qualche centinaio di metri, un tempo era ampio, anche se sempre poco profondo, e quasi permanente. Fu trasformato, all'inizio del 1800 in peschera (laghetto per l'allevamento del pesce) per il divertimento di Ferdinando IV di Borbone. Oggi ha un effimero tempo in invaso, insufficiente per la maggior parte della flora e della fauna dulciacquicola.
Il Gorgo Lungo invece si mantiene ancora umido per diversi mesi ed ospita fauna esigente. Il paesaggio è suggestivo: il gorgo è incassato in una conca boscosa e vi si accede attraversando una piccola valle particolarmente umida, ricca di muschi e licheni. Spesso è ricoperto da uno strato verde di lenticchie d'acqua e ospita la tartaruga palustre. Dall'accesso S. Barbara (Quattro Finaite), direzione Gorgo del Drago, il tragitto a piedi è di circa 40 minuti.
Nel Bosco della Ficuzza esistono anche due stagni permanenti artificiali, si chiamano Coda di Riccio e sono due invasi perenni ottenuti con lo sbarramento del torrente Rocca D'Elice nel quadro di un tentativo della seconda metà del Novecento di coltivare un'ampia area disboscata ai piedi della Rocca Busambra. Gli stagni si sono in breve tempo naturalizzati ed oggi ospitano anfibi, tartarughe palustri e uccelli.
fonte wiki
La riserva ospita l'80% delle specie animali, tra uccelli e fauna selvatica, dell'intera regione.
La riserva tutela l'area boschiva più vasta della Sicilia occidentale.
La presenza d'acqua durante la primavera e l'inizio dell'estate consente la riproduzione di anfibi ed insetti. Il Gorgo del Drago è distante da Gorgo Lungo qualche centinaio di metri, un tempo era ampio, anche se sempre poco profondo, e quasi permanente. Fu trasformato, all'inizio del 1800 in peschera (laghetto per l'allevamento del pesce) per il divertimento di Ferdinando IV di Borbone. Oggi ha un effimero tempo in invaso, insufficiente per la maggior parte della flora e della fauna dulciacquicola.
Il Gorgo Lungo invece si mantiene ancora umido per diversi mesi ed ospita fauna esigente. Il paesaggio è suggestivo: il gorgo è incassato in una conca boscosa e vi si accede attraversando una piccola valle particolarmente umida, ricca di muschi e licheni. Spesso è ricoperto da uno strato verde di lenticchie d'acqua e ospita la tartaruga palustre. Dall'accesso S. Barbara (Quattro Finaite), direzione Gorgo del Drago, il tragitto a piedi è di circa 40 minuti.
Nel Bosco della Ficuzza esistono anche due stagni permanenti artificiali, si chiamano Coda di Riccio e sono due invasi perenni ottenuti con lo sbarramento del torrente Rocca D'Elice nel quadro di un tentativo della seconda metà del Novecento di coltivare un'ampia area disboscata ai piedi della Rocca Busambra. Gli stagni si sono in breve tempo naturalizzati ed oggi ospitano anfibi, tartarughe palustri e uccelli.
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