La cittadina nota per far parte dei cosiddetti "comuni lombardi" di Sicilia, il cui vernacolo (appartenente al gruppo cosiddetto "gallo-siculo") ha poco a che fare con gli idiomi indigeni e molto invece con quelli delle regioni settentrionali piemontesi, specie delle zone del Monferrato.
Il fatto spiegabile storicamente per essere stata distrutta la precedente cittadina di Piazza - edificata dal re normanno Ruggero II di Sicilia su un precedente insediamento greco-romano (forse Platea/Plutia) - da re Guglielmo I di Sicilia per punirla della sua ribellione capeggiata da Ruggero Sclavo, figlio illegittimo del Conte Simone aleramico, che in pratica aveva trucidato la popolazione araba.
Successivamente essa fu ricostruita pi in alto da Guglielmo II sul colle Armerino e ripopolata con genti provenienti dalle aree "longobarde" settentrionali.
Il dialetto stato studiato fra gli altri da Remigio Roccella che ha provveduto a stilare un Vocabolario della lingua parlata in Piazza Armerina ma si possono ricordare anche i contributi di Litterio Villari.
A proposito delle origini piemontesi (anzi monferrine) di Piazza Armerina potrebbe riscontrarsi non solo luso del dialetto gallo-siculo con le altre notizie storiche variamente confermate ma anche una qualche aneddotica analogia tra un lemma del quale riparleremo e la leggenda che, sulla etimologia del nome Monferrato (in piemontese "mnfr"), narra come nel 961, l'allora Conte Aleramo dovesse cavalcare con il proprio cavallo un giorno intero per delineare i confini del futuro suo feudo (che diventer marchesato) che avrebbe ricevuto in premio da Ottone I per i suoi servigi. In quel giorno sembra che il cavallo di Aleramo perdesse un ferro e il cavaliere, non avendo niente di meglio per rimediare, usasse, l per l, un mattone trovato per terra e, con questo legato allo zoccolo del suo destriero, in guisa di ferratura, al fine di riprendere il suo viaggio. In piemontese il mattone viene chiamato usualmente "mn" e da l a "mnfr" (ferrato con mattone) e quindi "Monferrato", il passo sarebbe breve! Ma ci sarebbe di pi; risulta infatti che le origini di una particolare etimologia siciliana che indica il mattone siano appannaggio esclusivo di Piazza Armerina e dintorni: in quei luoghi il mattone da costruzione viene usualmente chiamato zucculettu che, tradotto in italiano, pu suonare pi o meno come piccolo zoccolo: ecco ritornato lo zoccolo del cavallo di Aleramo e, in qualche modo, riconfermate le origini piemontesi di Piazza Armerina.
Il fatto spiegabile storicamente per essere stata distrutta la precedente cittadina di Piazza - edificata dal re normanno Ruggero II di Sicilia su un precedente insediamento greco-romano (forse Platea/Plutia) - da re Guglielmo I di Sicilia per punirla della sua ribellione capeggiata da Ruggero Sclavo, figlio illegittimo del Conte Simone aleramico, che in pratica aveva trucidato la popolazione araba.
Successivamente essa fu ricostruita pi in alto da Guglielmo II sul colle Armerino e ripopolata con genti provenienti dalle aree "longobarde" settentrionali.
Il dialetto stato studiato fra gli altri da Remigio Roccella che ha provveduto a stilare un Vocabolario della lingua parlata in Piazza Armerina ma si possono ricordare anche i contributi di Litterio Villari.
A proposito delle origini piemontesi (anzi monferrine) di Piazza Armerina potrebbe riscontrarsi non solo luso del dialetto gallo-siculo con le altre notizie storiche variamente confermate ma anche una qualche aneddotica analogia tra un lemma del quale riparleremo e la leggenda che, sulla etimologia del nome Monferrato (in piemontese "mnfr"), narra come nel 961, l'allora Conte Aleramo dovesse cavalcare con il proprio cavallo un giorno intero per delineare i confini del futuro suo feudo (che diventer marchesato) che avrebbe ricevuto in premio da Ottone I per i suoi servigi. In quel giorno sembra che il cavallo di Aleramo perdesse un ferro e il cavaliere, non avendo niente di meglio per rimediare, usasse, l per l, un mattone trovato per terra e, con questo legato allo zoccolo del suo destriero, in guisa di ferratura, al fine di riprendere il suo viaggio. In piemontese il mattone viene chiamato usualmente "mn" e da l a "mnfr" (ferrato con mattone) e quindi "Monferrato", il passo sarebbe breve! Ma ci sarebbe di pi; risulta infatti che le origini di una particolare etimologia siciliana che indica il mattone siano appannaggio esclusivo di Piazza Armerina e dintorni: in quei luoghi il mattone da costruzione viene usualmente chiamato zucculettu che, tradotto in italiano, pu suonare pi o meno come piccolo zoccolo: ecco ritornato lo zoccolo del cavallo di Aleramo e, in qualche modo, riconfermate le origini piemontesi di Piazza Armerina.