Percorso ipogeico di Piazza Duomo 14 Siracusa
L’ipogeo di Piazza Duomo è un percorso sotterraneo che congiunge in senso est-ovest la piazza del Duomo alle mura della Marina che si articola in una galleria principale, da cui si dipartono alcune gallerie minori, una delle quali si ricongiunge alla grande cisterna del palazzo Arcivescovile. Costruita dal vescovo Paolo Faraone (1619-1629), la cisterna ebbe un ruolo essenziale non solo per il rifornimento idrico del Palazzo Arcivescovile, ma per l’intera Ortigia.
Durante il percorso è possibile scorgere i resti di altri pozzi o antiche cisterne, intercettate e distrutte durante i lavori di scavo delle gallerie.
Un primo nucleo di gallerie è legato alla presenza di una precedente cava ubicata in Piazza Duomo e ricordata nel XVIII secolo poiché, da essa era stata tratta la pietra per la costruzione della facciata della Cattedrale.
Il punto di accesso, venne individuato nel 1869 durante la realizzazione di lavori pubblici "quasi rimpetto al portone d’entrata del palazzo Arcivescovile, ma che dava un po’ alla parte del Monastero di S. Lucia: vi si situò una gran carrucola, e per essa i mastri sollevavano pietra ch’era della stessa natura di quella delle colonne…”
Gli eventi bellici legati alla Seconda Guerra mondiale riportarono l’attenzione sui vani sotterranei individuati nel secolo precedente. In vista dell’entrata in guerra dell’Italia, vennero predisposti dal Comitato Cittadino dell’U.M.P.A. (Unione militare protezione antiaerea) i punti di raccolta per la popolazione civile in caso di attacco.
Per apprestare il rifugio antiaereo di Piazza Duomo furono chiamate squadre di “pirriatori” con il compito ampliare l’antica cava, scavare una stanza dove custodire in casse di zinco il simulacro di Santa Lucia, nascosto sin dal dicembre del 1942 con il tesoro, e predisporre gli accessi per la popolazione ubicati nel muro di contenimento del giardino arcivescovile con un ulteriore entrata alle gallerie nell’antica muraglia della Marina.
Fu dunque creato un percorso sotterraneo che collegava la piazza del Duomo alla Marina congiunto, mediante un galleria secondaria in senso nord-sud, alla cisterna. Terminata la Guerra, si procedé alla dismissione dei rifugi.
Legato a memorie oramai consegnate alla Storia, il rifugio antiaereo di piazza del Duomo – a pari di ogni testimonianza, architettonica o di altro genere, che compone la millenaria storia urbanistica di Ortigia - si presenta come unico complesso, esito finale della stratificazione antropica del sito, che raccoglie nelle sue componenti - di cui la cisterna è l’elemento cronologicamente più antico - contributi legati a differenti fasi della storia cittadina.
fonte sito regionale beni culturali
L’ipogeo di Piazza Duomo è un percorso sotterraneo che congiunge in senso est-ovest la piazza del Duomo alle mura della Marina che si articola in una galleria principale, da cui si dipartono alcune gallerie minori, una delle quali si ricongiunge alla grande cisterna del palazzo Arcivescovile. Costruita dal vescovo Paolo Faraone (1619-1629), la cisterna ebbe un ruolo essenziale non solo per il rifornimento idrico del Palazzo Arcivescovile, ma per l’intera Ortigia.
Durante il percorso è possibile scorgere i resti di altri pozzi o antiche cisterne, intercettate e distrutte durante i lavori di scavo delle gallerie.
Un primo nucleo di gallerie è legato alla presenza di una precedente cava ubicata in Piazza Duomo e ricordata nel XVIII secolo poiché, da essa era stata tratta la pietra per la costruzione della facciata della Cattedrale.
Il punto di accesso, venne individuato nel 1869 durante la realizzazione di lavori pubblici "quasi rimpetto al portone d’entrata del palazzo Arcivescovile, ma che dava un po’ alla parte del Monastero di S. Lucia: vi si situò una gran carrucola, e per essa i mastri sollevavano pietra ch’era della stessa natura di quella delle colonne…”
Gli eventi bellici legati alla Seconda Guerra mondiale riportarono l’attenzione sui vani sotterranei individuati nel secolo precedente. In vista dell’entrata in guerra dell’Italia, vennero predisposti dal Comitato Cittadino dell’U.M.P.A. (Unione militare protezione antiaerea) i punti di raccolta per la popolazione civile in caso di attacco.
Per apprestare il rifugio antiaereo di Piazza Duomo furono chiamate squadre di “pirriatori” con il compito ampliare l’antica cava, scavare una stanza dove custodire in casse di zinco il simulacro di Santa Lucia, nascosto sin dal dicembre del 1942 con il tesoro, e predisporre gli accessi per la popolazione ubicati nel muro di contenimento del giardino arcivescovile con un ulteriore entrata alle gallerie nell’antica muraglia della Marina.
Fu dunque creato un percorso sotterraneo che collegava la piazza del Duomo alla Marina congiunto, mediante un galleria secondaria in senso nord-sud, alla cisterna. Terminata la Guerra, si procedé alla dismissione dei rifugi.
Legato a memorie oramai consegnate alla Storia, il rifugio antiaereo di piazza del Duomo – a pari di ogni testimonianza, architettonica o di altro genere, che compone la millenaria storia urbanistica di Ortigia - si presenta come unico complesso, esito finale della stratificazione antropica del sito, che raccoglie nelle sue componenti - di cui la cisterna è l’elemento cronologicamente più antico - contributi legati a differenti fasi della storia cittadina.
fonte sito regionale beni culturali