La miniera di Floristella all'interno del Parco Floristella, si raggiunge percorrendo la SP 4 che congiunge Enna con Valguarnera. Poco prima di arrivare al vasto complesso industriale, non visibile dallo stradale, si scorge Palazzo Pennisi, a quei tempi residenza degli omonimi padroni, una notevole architettura ottocentesca, di pietra scolpita e mattoni, che giace totalmente abbandonato.
Proseguendo lungo la strada sterrata di accesso al Parco si trovano i resti di una parte delle attrezzature minerarie, tra cui un castelletto d'acciaio ormai arrugginito, alcuni edifici (uno purtroppo chiuso, conserva ancora al suo interno la motrice che trainava i vagoni, tuttora visibili), e, una volta superata una costruzione diroccata, altri castelletti, costruzioni di vario genere e calcaroni.
Questi ultimi, forni industriali tipici siciliani, indispensabili al processo d'estrazione, presentano tuttora tracce di zolfo.
In conclusione, la miniera di Floristella (oggetto anche di un film drammatico del 1992 di Aurelio Grimaldi, dal titolo "La discesa di Aclà a Floristella e la cui trama trattava il lavoro dei minatori e in particolare quello dei "carusi") un tempo importante per l'influenza che aveva sulla vita economica del territorio ennese, oggi mantiene vivo l'interesse nei suoi confronti, se non altro per il fascino avvincente del paesaggio in cui è immersa.
Fonte GAL Rocca di Cerere
Proseguendo lungo la strada sterrata di accesso al Parco si trovano i resti di una parte delle attrezzature minerarie, tra cui un castelletto d'acciaio ormai arrugginito, alcuni edifici (uno purtroppo chiuso, conserva ancora al suo interno la motrice che trainava i vagoni, tuttora visibili), e, una volta superata una costruzione diroccata, altri castelletti, costruzioni di vario genere e calcaroni.
Questi ultimi, forni industriali tipici siciliani, indispensabili al processo d'estrazione, presentano tuttora tracce di zolfo.
In conclusione, la miniera di Floristella (oggetto anche di un film drammatico del 1992 di Aurelio Grimaldi, dal titolo "La discesa di Aclà a Floristella e la cui trama trattava il lavoro dei minatori e in particolare quello dei "carusi") un tempo importante per l'influenza che aveva sulla vita economica del territorio ennese, oggi mantiene vivo l'interesse nei suoi confronti, se non altro per il fascino avvincente del paesaggio in cui è immersa.
Fonte GAL Rocca di Cerere