S'ispirò all'opera di Guarini a Messina il frate gesuita Angelo Italia, uno dei protagonisti della stagione barocca in Sicilia nel trentennio che precede il fervore costruttivo della ricostruzione dopo il terremoto della Val di Noto, nella quale comunque Angelo Italia, ormai anziano, ebbe un ruolo di rilievo.
Nel 1685 ha modo di vedere a Messina le opere di Guarino Guarini che lo influenzeranno, anche se la sua opera risente del repertorio stilistico di Borromini, Rainaldi, Dalla Porta.
Nell'opera del frate architetto possiamo trovare sia una ricerca spaziale basata su spazi centralizzati e sulla compenetrazione di spazi geometrici (come nella chiesa palermitana di San Francesco Saverio), con particolare interesse per l'esagono, sia la ricerca linguistica con facciate articolate, complesse nella loro geometria e nelle mebrature (come la facciata delle chiesa madre di Palma di Montechiaro del 1666), sia nell'integrazione tra architettura e scultura.
Tra le sue opere più importanti è la chiesa di Santa Maria della Neve (1685-1693) a Mazzarino, commissionata da Carlo Carafa Branciforte principe di Butera, fu progettata con un'unica grande navata coperta a botte. Rimase incompiuta, forse per difficoltà tecniche relative alla copertura e fu completata nell'Ottocento a tre navate. Rimane come testimonianza del progetto originale la slanciata facciata, anch'essa incompleta.
fonte wiki
Nel 1685 ha modo di vedere a Messina le opere di Guarino Guarini che lo influenzeranno, anche se la sua opera risente del repertorio stilistico di Borromini, Rainaldi, Dalla Porta.
Nell'opera del frate architetto possiamo trovare sia una ricerca spaziale basata su spazi centralizzati e sulla compenetrazione di spazi geometrici (come nella chiesa palermitana di San Francesco Saverio), con particolare interesse per l'esagono, sia la ricerca linguistica con facciate articolate, complesse nella loro geometria e nelle mebrature (come la facciata delle chiesa madre di Palma di Montechiaro del 1666), sia nell'integrazione tra architettura e scultura.
Tra le sue opere più importanti è la chiesa di Santa Maria della Neve (1685-1693) a Mazzarino, commissionata da Carlo Carafa Branciforte principe di Butera, fu progettata con un'unica grande navata coperta a botte. Rimase incompiuta, forse per difficoltà tecniche relative alla copertura e fu completata nell'Ottocento a tre navate. Rimane come testimonianza del progetto originale la slanciata facciata, anch'essa incompleta.
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