Ciaculli è una tipica borgata di campagna del Comune di Palermo di circa 9500 abitanti, rientra nella II Circoscrizione. L'area agricola della borgata confina con il territorio comunale della cittadina di Villabate.
Ciaculli è composta prevalentemente da edilizia residenziale e rurale, ed è una delle aree di verde agricolo dell'Area metropolitana di Palermo, immersa nella Conca d'oro. È costituita da una via principale omonima, che si ramifica poi in un bivio da cui nasce la S.P. 37 che arrampicandosi sul Monte Grifone, con un tragitto tortuoso e panoramico, collega Palermo al limitrofo comune di Belmonte Mezzagno. Ciaculli conserva esempi di edilizia contadina e tra le sue contrade non sono pochi i vecchi casali o bagli di grandi proprietari terrieri del 700 e dell'800. Molti sono anche i vecchi magazzini risalenti alla fine Ottocento, usati come depositi per gli strumenti da campagna, questi magazzini o Malaseni così chiamati in siciliano possiedono un caratteristico tetto ricoperto di tegole.
Negli anni ottanta molti agrumeti furono distrutti per fare spazio all'edilizia popolare. Nella parte alta (quella sud-est) della frazione rimangono ancora intatte le vecchie abitazioni degli originari residenti, ed i giardini coltivati rigorosamente ad agrumi adiacenti alle case.
Ogni anno, la prima domenica dopo il 14 settembre, o il giorno stesso del 14, in onore della ricorrenza dell'Esaltazione della croce, nella frazione si festeggia il santo patrono, ossia il Santissimo Crocifisso, portato in processione tra le "viuzze", e le contrade[13]. È un crocifisso ligneo con il capo del Cristo rivolto verso il cielo, è posto su una vara portata a mano dai fedeli, il tutto risalente al 1729. La festa si apre e si chiude con delle alborate, cioè degli acuti colpi sparati di giochi pirotecnici, fatti echeggiare ai piedi del Monte Grifone.
Nella borgata si trovano nella grotta calcarea di San Ciro, resti di mammiferi risalenti al Quaternario; perlopiù si tratta di Elephas falconeri siciliani o Elefante nano, rinvenuti e trasportati nei musei.
fonte wiki
Ciaculli è composta prevalentemente da edilizia residenziale e rurale, ed è una delle aree di verde agricolo dell'Area metropolitana di Palermo, immersa nella Conca d'oro. È costituita da una via principale omonima, che si ramifica poi in un bivio da cui nasce la S.P. 37 che arrampicandosi sul Monte Grifone, con un tragitto tortuoso e panoramico, collega Palermo al limitrofo comune di Belmonte Mezzagno. Ciaculli conserva esempi di edilizia contadina e tra le sue contrade non sono pochi i vecchi casali o bagli di grandi proprietari terrieri del 700 e dell'800. Molti sono anche i vecchi magazzini risalenti alla fine Ottocento, usati come depositi per gli strumenti da campagna, questi magazzini o Malaseni così chiamati in siciliano possiedono un caratteristico tetto ricoperto di tegole.
Negli anni ottanta molti agrumeti furono distrutti per fare spazio all'edilizia popolare. Nella parte alta (quella sud-est) della frazione rimangono ancora intatte le vecchie abitazioni degli originari residenti, ed i giardini coltivati rigorosamente ad agrumi adiacenti alle case.
Ogni anno, la prima domenica dopo il 14 settembre, o il giorno stesso del 14, in onore della ricorrenza dell'Esaltazione della croce, nella frazione si festeggia il santo patrono, ossia il Santissimo Crocifisso, portato in processione tra le "viuzze", e le contrade[13]. È un crocifisso ligneo con il capo del Cristo rivolto verso il cielo, è posto su una vara portata a mano dai fedeli, il tutto risalente al 1729. La festa si apre e si chiude con delle alborate, cioè degli acuti colpi sparati di giochi pirotecnici, fatti echeggiare ai piedi del Monte Grifone.
Nella borgata si trovano nella grotta calcarea di San Ciro, resti di mammiferi risalenti al Quaternario; perlopiù si tratta di Elephas falconeri siciliani o Elefante nano, rinvenuti e trasportati nei musei.
fonte wiki