La sede museale, è un edificio realizzato negli anni Cinquanta. Nel 1984, dopo la realizzazione di lavori di ampliamento resi necessari per l'incremento dei materiali da esporre, il Museo venne riaperto con un nuovo allestimento.
Gli ultimi interventi effettuati a partire dal 1995 lo hanno interamente rinnovato nei percorsi espositivi e negli apparati didattici e didascalici.
Il museo illustra attraverso reperti ceramici, bronzei e numismatici, la storia di Gela antica e del territorio ad essa connesso, dall'età preistorica all'età medievale.
Gela fu la prima colonia rodio-cretese fondata in Sicilia, secondo Tucidide, nel 689-688 a.C. La città divenne ben presto una delle più importanti dell'isola fino a rivaleggiare con la stessa Siracusa.
Le sue mire espansionistiche per il controllo del territorio la portarono a fondare nel 581 a. C. Akragas (Agrigento), e successivamente ad estendere il proprio dominio fino allo Stretto.
Dopo la metà del V sec. iniziò il suo declino. Nel 405 a.C. fu conquistata e distrutta dai Cartaginesi. Ricostruita nel IV sec. a.C., fu successivamente oggetto di attacchi da parte di Siracusa, fin quando tra il 285 e il 282 a. C. fu distrutta dal tiranno agrigentino Phintias che trasferì i suoi abitanti presso Licata dove nacque una nuova città chiamata Phintiade.
Le collezioni. Il nucleo più antico è costituito dalle collezioni Navarra e Nocera. La prima, acquistata negli anni Cinquanta dal museo, comprende un cospicuo numero di vasi corinzi ed attici a figure nere e a figure rosse, provenienti dagli scavi clandestini delle necropoli e raccolti alla fine dell'Ottocento dal barone Giuseppe Navarra.
Tra i vasi attici a figure nere (fine VI, inizi V sec. a.C.) si ritrovano opere attribuite al Pittore di Gela e al Pittore di Eucharides, e molte lekythoi della "classe di Phanillys". Tra i vasi attici a figure rosse (prima metà del V sec. a.C.) sono esposti quelli del Pittore di Edimburgo, del Pittore di Boreas, del Pittore della Phiale di Boston, del Pittore dei Porci, del Pittore di Berlino e del Pittore di Brygos. Si tratta di opere di grandi ceramografi (decoratori di oggetti in terracotta) attici giunte a Gela con navi mercantili. Il relitto di una di queste imbarcazioni è stato ritrovato di fronte alla costa ed ha consentito di ricavare dati fondamentali per lo studio dell'architettura navale antica e dei traffici commerciali che l'antica colonia intratteneva con le altre città della Grecia.
L'ordinamento è di tipo cronologico e si articola in otto grandi sezioni, nelle quali l'esposizione è associata a materiale didattico e didascalico.
Piano terra
Sezione I la storia, la preistoria, l'acropoli (dalla fondazione al V sec. a.C.) e l'acropoli (IV sec a.C.), l'Emporio, la Nave
Sezione II l'Heraion, la città fra il IV e il III sec. a.C.
Sezione III le Fornaci, l'Epigrafia
Sezione VIII le Necropoli greche, la Collezione Navarra, la Collezione Nocera
Primo piano
Sezione IV le anfore
Sezione V i Santuari extraurbani.
Sezione VI il territorio dalla Preistoria all'età greca.
Sezione VII il territorio dall'età romana all'età mediovale.
(fonte: regione.sicilia.it/beniculturali)
Gli ultimi interventi effettuati a partire dal 1995 lo hanno interamente rinnovato nei percorsi espositivi e negli apparati didattici e didascalici.
Il museo illustra attraverso reperti ceramici, bronzei e numismatici, la storia di Gela antica e del territorio ad essa connesso, dall'età preistorica all'età medievale.
Gela fu la prima colonia rodio-cretese fondata in Sicilia, secondo Tucidide, nel 689-688 a.C. La città divenne ben presto una delle più importanti dell'isola fino a rivaleggiare con la stessa Siracusa.
Le sue mire espansionistiche per il controllo del territorio la portarono a fondare nel 581 a. C. Akragas (Agrigento), e successivamente ad estendere il proprio dominio fino allo Stretto.
Dopo la metà del V sec. iniziò il suo declino. Nel 405 a.C. fu conquistata e distrutta dai Cartaginesi. Ricostruita nel IV sec. a.C., fu successivamente oggetto di attacchi da parte di Siracusa, fin quando tra il 285 e il 282 a. C. fu distrutta dal tiranno agrigentino Phintias che trasferì i suoi abitanti presso Licata dove nacque una nuova città chiamata Phintiade.
Le collezioni. Il nucleo più antico è costituito dalle collezioni Navarra e Nocera. La prima, acquistata negli anni Cinquanta dal museo, comprende un cospicuo numero di vasi corinzi ed attici a figure nere e a figure rosse, provenienti dagli scavi clandestini delle necropoli e raccolti alla fine dell'Ottocento dal barone Giuseppe Navarra.
Tra i vasi attici a figure nere (fine VI, inizi V sec. a.C.) si ritrovano opere attribuite al Pittore di Gela e al Pittore di Eucharides, e molte lekythoi della "classe di Phanillys". Tra i vasi attici a figure rosse (prima metà del V sec. a.C.) sono esposti quelli del Pittore di Edimburgo, del Pittore di Boreas, del Pittore della Phiale di Boston, del Pittore dei Porci, del Pittore di Berlino e del Pittore di Brygos. Si tratta di opere di grandi ceramografi (decoratori di oggetti in terracotta) attici giunte a Gela con navi mercantili. Il relitto di una di queste imbarcazioni è stato ritrovato di fronte alla costa ed ha consentito di ricavare dati fondamentali per lo studio dell'architettura navale antica e dei traffici commerciali che l'antica colonia intratteneva con le altre città della Grecia.
L'ordinamento è di tipo cronologico e si articola in otto grandi sezioni, nelle quali l'esposizione è associata a materiale didattico e didascalico.
Piano terra
Sezione I la storia, la preistoria, l'acropoli (dalla fondazione al V sec. a.C.) e l'acropoli (IV sec a.C.), l'Emporio, la Nave
Sezione II l'Heraion, la città fra il IV e il III sec. a.C.
Sezione III le Fornaci, l'Epigrafia
Sezione VIII le Necropoli greche, la Collezione Navarra, la Collezione Nocera
Primo piano
Sezione IV le anfore
Sezione V i Santuari extraurbani.
Sezione VI il territorio dalla Preistoria all'età greca.
Sezione VII il territorio dall'età romana all'età mediovale.
(fonte: regione.sicilia.it/beniculturali)