Chiesa Santa Maria Maggiore
Dagli Atti dell’archivio parrocchiale risulta che la chiesa fu consacrata il 16 agosto 1495, ma la sua costruzione risale a più di un secolo prima, cioè verso la metà del XIV secolo, come si desume dal portone e da alcuni elementi dello stile originario venuto alla luce durante i lavori di restauro.
La Chiesa anticamente non aveva le attuali dimensioni poiché originariamente non era una parrocchia (cominciò ad esserlo nel 1460). Le modifiche furono apportate, a causa dell’aumento della popolazione, dall’arciprete Don Nicola Giaconia, e portarono a un mutamento radicale dello stile.
La facciata, che si affaccia sulla piazza principale del paese, è composta dal portale ogivale in pietra, risalente alla costruzione originale, da un arco decorativo a sesto acuto, da una bifora, un rosone e da una torre campanaria, aggiunti in un secondo tempo,. In stile barocco sono rimaste le cappelle laterali.
Tra le tante opere d’arte contenute all’interno della Chiesa, le più pregiate sono: l’acquasantiera in marmo bianco del XVI secolo, che reca al centro scolpita la figura della Madonna con il Bambino; le statue marmoree della Madonna della Neve, sulla cui base ottagonale risalta tra le varie rappresentazioni scolpite lo stemma della famiglia dei Ventimiglia, e della Madonna delle Mercede realizzate dalla bottega dei Gagini; il fonte battesimale in marmo alabastrino riccamente scolpito, su cui risalta la rappresentazione del Battesimo di Cristo, proveniente anche questo dalla bottega dei Gagini; le tele rappresentanti il Purgatorio e la Natività rispettivamente attribuite agli artisti madoniti Lo Zoppo di Ganci e De Galbo.
L’altare maggiore è stato recentemente sostituito con un blocco di pietra proveniente dalla cava di Geraci a causa dei danni riportati dall’originale, ricavato da un sarcofago del 1511, ora spostato in sacrestia. Il coro ligneo, opera della scuola di Antonino d’Occurre di Mistretta, risale al 1650 ed è formato da 19 posti a sedere decorati con motivi tipici del repertorio tardo-manierista e da pannelli dipinti raffiguranti la Vita di Gesù e della Madonna Dalla sacrestia, contenente i ritratti di alcuni tra gli arcipreti che si sono succeduti dal 1461, si accede alle stanze che contengono il tesoro della parrocchia.
fonte wiki
Dagli Atti dell’archivio parrocchiale risulta che la chiesa fu consacrata il 16 agosto 1495, ma la sua costruzione risale a più di un secolo prima, cioè verso la metà del XIV secolo, come si desume dal portone e da alcuni elementi dello stile originario venuto alla luce durante i lavori di restauro.
La Chiesa anticamente non aveva le attuali dimensioni poiché originariamente non era una parrocchia (cominciò ad esserlo nel 1460). Le modifiche furono apportate, a causa dell’aumento della popolazione, dall’arciprete Don Nicola Giaconia, e portarono a un mutamento radicale dello stile.
La facciata, che si affaccia sulla piazza principale del paese, è composta dal portale ogivale in pietra, risalente alla costruzione originale, da un arco decorativo a sesto acuto, da una bifora, un rosone e da una torre campanaria, aggiunti in un secondo tempo,. In stile barocco sono rimaste le cappelle laterali.
Tra le tante opere d’arte contenute all’interno della Chiesa, le più pregiate sono: l’acquasantiera in marmo bianco del XVI secolo, che reca al centro scolpita la figura della Madonna con il Bambino; le statue marmoree della Madonna della Neve, sulla cui base ottagonale risalta tra le varie rappresentazioni scolpite lo stemma della famiglia dei Ventimiglia, e della Madonna delle Mercede realizzate dalla bottega dei Gagini; il fonte battesimale in marmo alabastrino riccamente scolpito, su cui risalta la rappresentazione del Battesimo di Cristo, proveniente anche questo dalla bottega dei Gagini; le tele rappresentanti il Purgatorio e la Natività rispettivamente attribuite agli artisti madoniti Lo Zoppo di Ganci e De Galbo.
L’altare maggiore è stato recentemente sostituito con un blocco di pietra proveniente dalla cava di Geraci a causa dei danni riportati dall’originale, ricavato da un sarcofago del 1511, ora spostato in sacrestia. Il coro ligneo, opera della scuola di Antonino d’Occurre di Mistretta, risale al 1650 ed è formato da 19 posti a sedere decorati con motivi tipici del repertorio tardo-manierista e da pannelli dipinti raffiguranti la Vita di Gesù e della Madonna Dalla sacrestia, contenente i ritratti di alcuni tra gli arcipreti che si sono succeduti dal 1461, si accede alle stanze che contengono il tesoro della parrocchia.
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