Castellammare del Golfo, secondo le opinioni - ormai consolidate - di storici e geografi, nasce come emporio della città di Segesta, il luogo, cioè, dove gli Elimi – antico quanto misterioso popolo – esercitavano i loro commerci con le navi straniere.
La storia della cittadina del golfo, perciò, si identifica - almeno sino all’827 d.C., quando diverrà araba - con quella di Segesta poiché di questa subì le stesse vicende. In perenne contrasto con i Greci della vicina Selinunte - con la quale ingaggiò spesso cruente battaglie - l’importante centro elimo orbitò sempre intorno alla potenza cartaginese che fece dell’emporio segestano una delle più importanti stazioni fortificate del bacino settentrionale della Sicilia.
Tramontato nell’Isola l’astro greco, la potenza cartaginese dovette, quindi, misurarsi con altri e ben più accaniti nemici: i Romani. Le guerre puniche, infatti, furono l’ultimo atto della vicenda cartaginese e, quindi, anche di Segesta ma non dell’antico emporio. I vincitori, infatti, comprendendone appieno l’importanza, lo ripopolarono, conservandone e potenziandone le caratteristiche militari.
Furono gli Arabi che connotarono il centro – ribattezzato Al Madarig, ovvero “gli scalini”, forse dalla montagna che sovrasta l’abitato - come una roccaforte, resa inespugnabile con la costruzione del fortilizio e come polo di grande importanza commerciale, con l’insediamento della tonnara e del caricatore.
Della successiva epoca normanna e sveva - tra il 1071 ed il 1280 - poche notizie sono giunte a noi, ma è probabile che questi ultimi abbiano ulteriormente e meglio fortificato Al Madarig che, con la costruzione della fortezza sul mare, prese a chiamarsi Castello a mare.
Si deve tuttavia, agli Aragonesi - cui la città passò dopo il Vespro - la definitiva sistemazione della possente fortificazione.
Nel periodo aragonese (1281 - 1410), quindi, la cittadina fu terra baronale di proprietà di Federico d’An tiochia e divenne importante polo commerciale legato all’esportazione del grano.
L’ulteriore sviluppo di Castellammare del Golfo - che con alterne fortune conservò la sua qualità di porto - è infine da ascriversi al periodo che va dal Seicento all’Ottocento, quando la città vide un crescente, notevole sviluppo.
Oggi Castellammare, grazie ad un patrimonio di valore inestimabile, costituito dalla straordinaria bellezza naturalistica delle sue coste e del suo immediato entroterra, si è giustamente proposta come im portante polo di attrazione turistica che molto può offrire ai suoi visitatori.
Fonte: sito comune Castellammare del Golfo
La storia della cittadina del golfo, perciò, si identifica - almeno sino all’827 d.C., quando diverrà araba - con quella di Segesta poiché di questa subì le stesse vicende. In perenne contrasto con i Greci della vicina Selinunte - con la quale ingaggiò spesso cruente battaglie - l’importante centro elimo orbitò sempre intorno alla potenza cartaginese che fece dell’emporio segestano una delle più importanti stazioni fortificate del bacino settentrionale della Sicilia.
Tramontato nell’Isola l’astro greco, la potenza cartaginese dovette, quindi, misurarsi con altri e ben più accaniti nemici: i Romani. Le guerre puniche, infatti, furono l’ultimo atto della vicenda cartaginese e, quindi, anche di Segesta ma non dell’antico emporio. I vincitori, infatti, comprendendone appieno l’importanza, lo ripopolarono, conservandone e potenziandone le caratteristiche militari.
Furono gli Arabi che connotarono il centro – ribattezzato Al Madarig, ovvero “gli scalini”, forse dalla montagna che sovrasta l’abitato - come una roccaforte, resa inespugnabile con la costruzione del fortilizio e come polo di grande importanza commerciale, con l’insediamento della tonnara e del caricatore.
Della successiva epoca normanna e sveva - tra il 1071 ed il 1280 - poche notizie sono giunte a noi, ma è probabile che questi ultimi abbiano ulteriormente e meglio fortificato Al Madarig che, con la costruzione della fortezza sul mare, prese a chiamarsi Castello a mare.
Si deve tuttavia, agli Aragonesi - cui la città passò dopo il Vespro - la definitiva sistemazione della possente fortificazione.
Nel periodo aragonese (1281 - 1410), quindi, la cittadina fu terra baronale di proprietà di Federico d’An tiochia e divenne importante polo commerciale legato all’esportazione del grano.
L’ulteriore sviluppo di Castellammare del Golfo - che con alterne fortune conservò la sua qualità di porto - è infine da ascriversi al periodo che va dal Seicento all’Ottocento, quando la città vide un crescente, notevole sviluppo.
Oggi Castellammare, grazie ad un patrimonio di valore inestimabile, costituito dalla straordinaria bellezza naturalistica delle sue coste e del suo immediato entroterra, si è giustamente proposta come im portante polo di attrazione turistica che molto può offrire ai suoi visitatori.
Fonte: sito comune Castellammare del Golfo