Giovanni Meli (Palermo 1740 - 1815)
Sommo poeta vernacolo siciliano, detto per certi aspetti, il Dante della Sicilia. Esercitò giovanissimo la professione di medico nel comune di Cinisi. Chiamato poi all'università di Palermo v’insegnò, con speciale competenza, chimica e botanica; delle quali materie lasciò importanti scritti scientifici. Sceverò nella sua feconda produzione letteraria l’anima del popolo siciliano, esponendola con espressivi versi, così da fare apparire moventi le scene con l’occhio della fantasia, e dando ad essi, oltre il pensiero, musicalità, sentimento e contenuto. Seguì le nobili tradizioni del Veneziano e del Rau. Sue opere principali sono: La Bucolica; La Fata galante; Don Chisciotte e Sancio Panza; Sarudda.
Sommo poeta vernacolo siciliano, detto per certi aspetti, il Dante della Sicilia. Esercitò giovanissimo la professione di medico nel comune di Cinisi. Chiamato poi all'università di Palermo v’insegnò, con speciale competenza, chimica e botanica; delle quali materie lasciò importanti scritti scientifici. Sceverò nella sua feconda produzione letteraria l’anima del popolo siciliano, esponendola con espressivi versi, così da fare apparire moventi le scene con l’occhio della fantasia, e dando ad essi, oltre il pensiero, musicalità, sentimento e contenuto. Seguì le nobili tradizioni del Veneziano e del Rau. Sue opere principali sono: La Bucolica; La Fata galante; Don Chisciotte e Sancio Panza; Sarudda.