Certamente la più sentita dai fedeli geracesi, la festa del Crocifisso, detta anche semplicemente "tre maggiu", si distingue per la sua singolarità.
Già dal 25 aprile, nella Chiesa di Santa Maria la Porta, dove è custodito il pregevole simulacro del XVII secolo, i fedeli si radunano mattina e sera, per otto giorni, in preparazione alla festa. Dopo aver recitato la tradizionale crunedda viene celebrata l'Eucaristia. Non è difficile incontrare persone che, durante questi giorni, si recano in chiesa a piedi scalzi per adempiere a un voto.
La mattina del 3 maggio, verso le dieci, dalla chiesa Madre si muove un corteo processionale composto dalle sette confraternite, dal comitato, dai sacerdoti e dalle autorità civili e militari. Quattro uomini portano le teche contenenti gli ex voto donati nei secoli al SS. Crocifisso. Giunta la processione alla chiesa di Santa Maria la Porta, ha luogo la Messa Solenne.
Al termine, verso mezzogiorno, arriva il momento più atteso di tutta la festa: il simulacro del Crocifisso viene deposto dalla pala d'altare dove aveva troneggiato per otto giorni. Il suono di campanelle e lo sparo di alcuni colpi di cannone fuori dalla chiesa accompagnano questo momento, insieme al grido dei bambini di Geraci che rimarrà ininterrotto per tutto il corso della processione che prende inizio subito dopo: "Pani e Paradisu, misericordia Signuri!".
I bambini, a piedi scalzi e camminando all'indietro rivolti al Crocifisso, con corone di spine e flagellandosi simbolicamente con cordicelle, precedono immediatamente il fercolo processionale. Ogniqualvolta vengono esplosi i mortaretti, i piccoli si inginocchiano tutti insieme e gridano più forte. Precedono il Crocifisso centinaia di fedeli, donne e uomini, con grossi ceri spenti adornati con fiocchi bianchi, le torce.
In piazza del Popolo ha luogo una sosta per la predica, affidata di anno in anno a un sacerdote diverso, ma non prima che l'intero corteo, Crocifisso compreso, abbia effettuato il giro delle navate laterali della Chiesa Madre.
Al termine della processione, giunta ormai verso le tre del pomeriggio nella chiesa da cui era partita, ai fedeli viene distribuito del pane benedetto.
L'assenza di manifestazioni ludiche di qualsiasi tipo rende la festa un evento esclusivamente liturgico e penitenziale, unico nel circondario e immutato nei secoli.
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