Porto Empedocle deve la propria denominazione al filosofo e uomo di scienze Empedocle che, nato nella vicina Akragas nel 492 a.C., fu anche poeta, medico e politico. Appartenente ad una tra le più rinomate famiglie della città, Empedocle rifiutò il trono offertogli dagli agrigentini, ai quali rese salubre il clima della città abbattendo le colline rocciose che impedivano ai venti del nord di soffiare su Agrigento. E' ricordato anche, tra le altre attività, per avere liberato Selinunte dalla malaria.
La storia di Porto Empedocle (Vigata) è legata, per quanto riguarda le sue lontane origini, alla storia della vicina Agrigento (Montelusa) di cui un tempo era il "Caricatore", abitato da uno sparuto gruppo di pescatori e stretto fra il mare e le colline sovrastanti. Già dal 1130 sotto il primo re normanno Ruggero II aveva notevole importanza per i traffici commerciali che vi si svolgevano.
Successivamente Federico I di Sicilia, con interventi sull'approdo, ne migliorava le condizioni fino ad avere un vero e proprio sviluppo nel 1400, allorquando veniva riconosciuto tra i migliori approdi della Sicilia.
Nel 1554 il vice re spagnolo don Giovanni Vega, per ordine di Carlo V, faceva riedificare una vecchia torre di guardia per la difesa del borgo dalle scorrerie dei pirati saraceni; la torre in questione è l'attuale torre detta di Carlo V simbolo e memoria storica della città.
Nel 1763 Re Carlo III di Borbone incaricò i funzionari del Regno di progettare nuovi lavori che dotarono il "Caricatore" del primo molo con banchina e fondali adeguati per la cui costruzione furono utilizzate le rovine del più grande tempio greco, esistente nell'antica Akragas, dedicato a Zeus.
Verso il 1830 il molo cominciò ad assumere notevole importanza nelle esportazioni dello zolfo per cui molti commercianti provenienti da più parti, ma soprattutto dalla vicina Agrigento vi si trasferirono contribuendo a far nascere un vero centro abitato dotato di chiesa, palazzi, depositi, caffé etc. Ormai quello che prima era denominato la "Marina di Girgenti" e poi "Molo di Girgenti" si avviava ad ottenere l'autonomia che veniva concessa, dopo una serie di alterne vicende, nel 1851 dal re Ferdinando II. Successivamente, a seguito dell'unità d'Italia, con decreto del 4 gennaio 1863 assumeva l'attuale denominazione di Porto Empedocle.
Oggi, Porto Empedocle è un fiorente porto commerciale ed un'apprezzato centro peschereccio i cui prodotti, oltre ad essere venduti nei maggiori mercati nazionali, costituiscono il principale elemento gastronomico della cucina locale.
Il territorio empedoclino gode di un litorale di oltre 4 Km costituito da ampie spiaggIe sabbiose e dorate sulle quali sorgono numerosi stabilimenti balneari che rendono il litorale empedoclino una delle mete estive più rinomate dell'agrigentino.
fonte sito comunale
La storia di Porto Empedocle (Vigata) è legata, per quanto riguarda le sue lontane origini, alla storia della vicina Agrigento (Montelusa) di cui un tempo era il "Caricatore", abitato da uno sparuto gruppo di pescatori e stretto fra il mare e le colline sovrastanti. Già dal 1130 sotto il primo re normanno Ruggero II aveva notevole importanza per i traffici commerciali che vi si svolgevano.
Successivamente Federico I di Sicilia, con interventi sull'approdo, ne migliorava le condizioni fino ad avere un vero e proprio sviluppo nel 1400, allorquando veniva riconosciuto tra i migliori approdi della Sicilia.
Nel 1554 il vice re spagnolo don Giovanni Vega, per ordine di Carlo V, faceva riedificare una vecchia torre di guardia per la difesa del borgo dalle scorrerie dei pirati saraceni; la torre in questione è l'attuale torre detta di Carlo V simbolo e memoria storica della città.
Nel 1763 Re Carlo III di Borbone incaricò i funzionari del Regno di progettare nuovi lavori che dotarono il "Caricatore" del primo molo con banchina e fondali adeguati per la cui costruzione furono utilizzate le rovine del più grande tempio greco, esistente nell'antica Akragas, dedicato a Zeus.
Verso il 1830 il molo cominciò ad assumere notevole importanza nelle esportazioni dello zolfo per cui molti commercianti provenienti da più parti, ma soprattutto dalla vicina Agrigento vi si trasferirono contribuendo a far nascere un vero centro abitato dotato di chiesa, palazzi, depositi, caffé etc. Ormai quello che prima era denominato la "Marina di Girgenti" e poi "Molo di Girgenti" si avviava ad ottenere l'autonomia che veniva concessa, dopo una serie di alterne vicende, nel 1851 dal re Ferdinando II. Successivamente, a seguito dell'unità d'Italia, con decreto del 4 gennaio 1863 assumeva l'attuale denominazione di Porto Empedocle.
Oggi, Porto Empedocle è un fiorente porto commerciale ed un'apprezzato centro peschereccio i cui prodotti, oltre ad essere venduti nei maggiori mercati nazionali, costituiscono il principale elemento gastronomico della cucina locale.
Il territorio empedoclino gode di un litorale di oltre 4 Km costituito da ampie spiaggIe sabbiose e dorate sulle quali sorgono numerosi stabilimenti balneari che rendono il litorale empedoclino una delle mete estive più rinomate dell'agrigentino.
fonte sito comunale