Museo archeologico regionale Bernabo' Brea a Lipari
Il castello di Lipari e il Museo
A Lipari, la rocca nota come il Castello, è un imponente cupola di lava vulcanica che si protende nel mare innalzandosi fino ad un'altezza di circa cinquanta metri.
Formatosi meno di 40000 anni fa, il Castello sorge al centro di un'ampia baia sulla costa orientale di Lipari, tra le due insenature di Marina Lunga a Nord, delimitata dal Monte Rosa, e Marina Corta a Sud, ancora oggi i migliori approdi dell'isola.
La rocca è circondata tutto intorno da alte balze verticali, inaccessibili, e presenta alla sommità una superficie abbastanza pianeggiante. Grazie alla sua conformazione, essa ha da sempre costituito una vera e propria fortezza naturale, offrendo fin dall'antichità una sede sicura agli abitanti che vi si stabilivano quando vi era necessità di difendersi dal pericolo di incursioni nemiche; nei periodi di tranquillità, l'abitato si è esteso anche nella piana sottostante, ovvero nell'area della città attuale.
Così, con alterne vicende, il Castello di Lipari è stato abitato a partire dall'età neolitica (circa 6000 anni fa) fino al nostro secolo. Le testimonianze degli insediamenti di ogni età si sono sovrapposte man mano a quelle dei periodi precedenti creando un notevole innalzamento del terreno.
Gli scavi archeologici, condotti da Luigi Bernabò Brea e da Madeleine Cavalier a partire dagli anni ’50, hanno infatti portato alla luce una successione di strati alta più di 10 metri dovuta alla sovrapposizione dei resti degli abitati che si sono succeduti, resti ben conservati anche grazie all'accumulo delle polveri emesse dai vulcani vicini e trasportate dal vento.
All’interno del Parco Archeologico sono visibili i resti delle capanne dell’età del Bronzo, su quattro livelli sovrapposti, e quelli delle strutture di età greca e romana (il bothros di Eolo datato all’età della fondazione greca di Lipari nel 580 a.C. e i resti dell’impianto urbano del II sec.a.C.).
Oggi il Castello rappresenta il centro della vita culturale delle Isole Eolie, animato dalla presenza giornaliera di molti visitatori che possono ripercorrere le tappe della storia delle isole attraverso la visione degli scavi archeologici, dei padiglioni del Museo Archeologico, delle chiese principali (XVI-XVIII secolo), tra cui la cattedrale dedicata a San Bartolomeo con l’annesso chiostro di fondazione normanna (XII secolo), e delle mura di fortificazione.
Le mura che oggi cingono il Castello furono fatte costruire da Carlo V verso il 1560, dopo la distruzione della città operata dal pirata tunisino Kairedin Barbarossa nel 1544.
Sul lato Nord, proprio dove si trova l’accesso alla rocca, le mura hanno inglobato una torre di età normanna. In questa, a sua volta, si trova inserita una torre di età greca (IV secolo a.C.), coeva all’ampia cinta muraria costruita in blocchi squadrati di pietra locale, oggi visibile all’interno del parco archeologico della Contrada Diana, nell’area sottostante il Castello.
fonte: assessorato beni culturali regione Sicilia
Il castello di Lipari e il Museo
A Lipari, la rocca nota come il Castello, è un imponente cupola di lava vulcanica che si protende nel mare innalzandosi fino ad un'altezza di circa cinquanta metri.
Formatosi meno di 40000 anni fa, il Castello sorge al centro di un'ampia baia sulla costa orientale di Lipari, tra le due insenature di Marina Lunga a Nord, delimitata dal Monte Rosa, e Marina Corta a Sud, ancora oggi i migliori approdi dell'isola.
La rocca è circondata tutto intorno da alte balze verticali, inaccessibili, e presenta alla sommità una superficie abbastanza pianeggiante. Grazie alla sua conformazione, essa ha da sempre costituito una vera e propria fortezza naturale, offrendo fin dall'antichità una sede sicura agli abitanti che vi si stabilivano quando vi era necessità di difendersi dal pericolo di incursioni nemiche; nei periodi di tranquillità, l'abitato si è esteso anche nella piana sottostante, ovvero nell'area della città attuale.
Così, con alterne vicende, il Castello di Lipari è stato abitato a partire dall'età neolitica (circa 6000 anni fa) fino al nostro secolo. Le testimonianze degli insediamenti di ogni età si sono sovrapposte man mano a quelle dei periodi precedenti creando un notevole innalzamento del terreno.
Gli scavi archeologici, condotti da Luigi Bernabò Brea e da Madeleine Cavalier a partire dagli anni ’50, hanno infatti portato alla luce una successione di strati alta più di 10 metri dovuta alla sovrapposizione dei resti degli abitati che si sono succeduti, resti ben conservati anche grazie all'accumulo delle polveri emesse dai vulcani vicini e trasportate dal vento.
All’interno del Parco Archeologico sono visibili i resti delle capanne dell’età del Bronzo, su quattro livelli sovrapposti, e quelli delle strutture di età greca e romana (il bothros di Eolo datato all’età della fondazione greca di Lipari nel 580 a.C. e i resti dell’impianto urbano del II sec.a.C.).
Oggi il Castello rappresenta il centro della vita culturale delle Isole Eolie, animato dalla presenza giornaliera di molti visitatori che possono ripercorrere le tappe della storia delle isole attraverso la visione degli scavi archeologici, dei padiglioni del Museo Archeologico, delle chiese principali (XVI-XVIII secolo), tra cui la cattedrale dedicata a San Bartolomeo con l’annesso chiostro di fondazione normanna (XII secolo), e delle mura di fortificazione.
Le mura che oggi cingono il Castello furono fatte costruire da Carlo V verso il 1560, dopo la distruzione della città operata dal pirata tunisino Kairedin Barbarossa nel 1544.
Sul lato Nord, proprio dove si trova l’accesso alla rocca, le mura hanno inglobato una torre di età normanna. In questa, a sua volta, si trova inserita una torre di età greca (IV secolo a.C.), coeva all’ampia cinta muraria costruita in blocchi squadrati di pietra locale, oggi visibile all’interno del parco archeologico della Contrada Diana, nell’area sottostante il Castello.
fonte: assessorato beni culturali regione Sicilia